Fondo edifici culto
Il F.E.C. è un organo dello Stato con personalità giuridica, costitutito da beni di varia natura, soprattutto da edifici sacri
FONDO EDIFICI DI CULTO
Il Fondo Edifici di Culto (istituito dalla legge 20 maggio 1985 n.
222) è un ente dotato di personalità giuridica. L'origine del
suo patrimonio deriva alle leggi della seconda metà del 1800, con
le quali lo Stato italiano si appropriò di gran parte dei beni
della Chiesa cattolica. E' amministrato dal ministero dell'Interno
attraverso la Direzione centrale per l'amministrazione del Fondo
Edifici Culto, affiancata da un apposito Consiglio di
Amministrazione. A livello provinciale è amministrato dai prefetti.
Il fine istituzionale del Fondo Edifici di Culto è costituito dalla
conservazione e dalla valorizzazione delle chiese di proprietà.
Il patrimonio è composto da:
- Oltre settecento chiese di grande interesse storico-artistico distribuite su tutto il territorio nazionale, tra cui, ad esempio, Santa Maria del Popolo a Roma, Santa Chiara a Napoli, Santa Croce a Firenze, Santa Caterina d'Alessandria a Palermo.
- Tutte le opere d'arte custodite nelle chiese. I mobili antichi ed i rari libri della biblioteca della Direzione degli affari dei culti.
- I beni produttivi di rendite (appartamenti, caserme, cascine).
- Il complesso forestale di Tarvisio (UD), di Quarto Santa Chiara (CH), di Monreale e di Giardinello (PA). La Direzione Generale amministra questo patrimonio boschivo attraverso convenzioni con il Corpo Forestale dello Stato contribuendo anche alla tutela dei beni naturalistici.
LA FORESTA DI TARVISIO
Il compendio forestale di Tarvisio, vasto comprensorio di media e
alta montagna di circa 23.000 ettari che si estende a cavallo tra
le Alpi Carniche e il gruppo settentrionale delle Alpi Giulie
all'interno della provincia di Udine, passò all'Italia nel 1919 con
il Trattato di Saint Germain che prevedeva anche il mantenimento
dei diritti di servitù di qualsiasi natura esistenti nel territorio
(di legnatico, pascolo, caccia…) al Demanio dello Stato
Italiano.
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Data pubblicazione il 26/09/2006
Ultima modifica il 19/01/2015 alle 16:44
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